Il 25 giugno è stato pubblicato il nuovo regolamento 2019/1009 del Parlamento europeo e del Consiglio, “che stabilisce norme relative alla messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti dell’Ue, che modifica i regolamenti (Ce) n 1069/2009 e (Ce) n 1107/2009 e che abroga il regolamento (Ce) n 2003/2003“. Numerose le novità introdotte. Di seguito alcune di queste.

Biostimolanti. Una delle principali novità di questo provvedimento, questa aggiunta è stata effettuata in contemporanea con l’aggiornamento del regolamento sui prodotti fitosanitari (1107/2009), che aveva una categoria “borderline” (quella dei fitoregolatori) che adesso è chiaramente distinta senza possibilità di equivoco. Nel nuovo regolamento adesso la definizione è chiarissima:
Un biostimolante delle piante è un prodotto fertilizzante dell’Ue con la funzione di stimolare i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal tenore di nutrienti del prodotto, con l’unico obiettivo di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche delle piante o della loro rizosfera:
a) efficienza dell’uso dei nutrienti;
b) tolleranza allo stress abiotico;
c) caratteristiche qualitative; o
d) disponibilità di nutrienti contenuti nel suolo o nella rizosfera”.

Sono previsti anche biostimolanti a base di microrganismi (“biostimolante microbico delle piante”).

Fosfonati. E’ vietato aggiungere fosfonati ai concimi e quelli presenti non intenzionalmente non possono superare lo 0.5% in massa. Questo perché è stata riconosciuta la scarsa capacità fertilizzante dei fosfonati, più noti per la loro attività fungicida, che spesso venivano venduti con l’etichetta da concime PK per aggirare l’obbligo di registrazione come prodotti fitosanitari.

E’ vietato proporre in etichetta indicazioni mediante dichiarazioni o rappresentazioni visive secondo cui il prodotto fertilizzante dell’Ue impedisce o tratta le fitopatie o protegge le piante dagli organismi nocivi. Questa frase apparentemente pleonastica dovrebbe aiutare i controllori a combattere l’uso fraudolento dei prodotti dual use.

Oltre al cadmio, diventato famoso per il braccio di ferro tra le autorità e i produttori di concimi fosfatici, il regolamento prevede limiti massimi di elementi (alcuni molto pericolosi) come l’Arsenico, il Piombo, il Cromo, il Mercurio, il Nickel e del già regolamentato Biureto.

Organico. Vengono disciplinati per la prima volta a livello europeo i concimi organici e organo-minerali, precedentemente normati a livello nazionale. Questo è un passo concreto verso l’economia circolare, in cui quello che una volta era un rifiuto, se possiede determinate caratteristiche, può risorgere dalle proprie ceneri e diventare materia prima per un altro processo produttivo e continuare a creare valore.

Pubblichiamo a questo link il Regolamento in versione integrale.

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