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Gli agricoltori prestano molta attenzione alla Politica Agricola Comune (PAC), e a ragione: il massimale della PAC italiana sfiora i 7,4 miliardi di euro. Tuttavia, la politica agricola nazionale offre anche al settore primario un sostegno per aiutarci a raggiungere alcuni obiettivi nazionali specifici. Tra questi ci sono i “fondi di filiera”, che lavorano per promuovere i contratti di filiera e aumentare la produzione in particolari settori.

A partire dal 2023, saranno operativi tre “fondi di filiera”:

Fondo per il grano duro (rivisto con Decreto Ministeriale 12 settembre 2022, a seguito del Decreto Ministeriale 20 maggio 2020);

Fondo per la competitività della filiera (Decreto Ministeriale n. 48421 del 2 febbraio 2022 e Decreto Ministeriale n. 3432 del 3 aprile 2020, come modificato);

Fondo per la sovranità alimentare (come da Decreto Ministeriale n. 0417171 del 9 agosto 2023).

Per presentare la domanda di aiuto, che deve essere inoltrata entro dicembre 2023, occorre procedere come segue:

– per il Fondo per la competitività delle filiere, il 1° dicembre 2023;

– per il Fondo per la sovranità alimentare, l’11 dicembre 2023.

Fondo per il grano duro

Il “Fondo per il grano duro” offre agli agricoltori che sottoscrivono contratti di filiera per un minimo di tre anni un premio massimo di 100 euro/ha, con l’obiettivo di favorire l’organizzazione della filiera grano-pasta nazionale.

Le aziende agricole che hanno già sottoscritto contratti di filiera per un minimo di tre anni possono richiedere il contributo entro il 31 dicembre dell’anno precedente la scadenza. Il contratto di filiera deve essere firmato entro il 31 dicembre 2022, per la campagna di commercializzazione 2023.
Fino a un massimo di 50 ettari, l’aiuto è proporzionale alla quantità di terreno utilizzato per la coltivazione del grano duro e viene erogato a ciascuna azienda agricola.
Per ricevere l’aiuto è necessario che i produttori di grano duro singoli o associati, nonché gli altri soggetti coinvolti nelle fasi di trasformazione e commercializzazione, sottoscrivano un contratto di filiera di durata almeno triennale. Tale contratto dovrà promuovere la cooperazione e l’integrazione tra produttori e aziende di trasformazione del grano duro, nonché migliorare la qualità del prodotto e la pianificazione dell’offerta.

Fondo per la competitività delle filiere

Il “Fondo per la competitività delle filiere agricole” è stato istituito con Decreto Ministeriale n. 48421 del 2 febbraio 2022, per sostenere lo sviluppo delle filiere del mais e delle proteine vegetali (legumi e soia) attraverso incentivi per contratti triennali volti a migliorare l’integrazione tra produttori e trasformatori. Per l’anno 2023, l’aiuto è limitato a 10 milioni di euro (5 milioni per il mais e altrettanti per legumi e soia).
Viene concesso un contratto di coltivazione per un massimo di 100 euro/ha da piantare con mais e proteine vegetali per la campagna 2023. Ottenendo questi usi dal fascicolo aziendale, viene confermata l’ammissibilità delle superfici a mais, legumi e soia del richiedente condotte e coltivate in campo dopo il 15 maggio. Tra i legumi ammissibili figurano piselli da granella, fagioli, lenticchie, ceci, fave e favette.

Agea ha pubblicato le Istruzioni Operative n. 91 del 3 ottobre 2023, che illustrano le modalità di presentazione della domanda. Le domande possono essere presentate fino al 1° dicembre 2023, utilizzando un modulo precompilato che riporta i dati richiesti, ricavati dal fascicolo aziendale e comprendenti il piano colturale e le superfici aziendali da destinare alle misure di aiuto. Il richiedente avrà la possibilità di accettare o modificare l’area pertinente in cui è richiesto l’aiuto.

Proteine vegetali e mais
La concessione degli aiuti è consentita dal Decreto Ministeriale n. 48421 del 2 febbraio 2022, con i seguenti obiettivi:

– incoraggiare i settori agroalimentare e agricolo a essere più competitivi;

– promuovere lo sviluppo della filiera e gli investimenti;

– rafforzare gli accordi di filiera nel settore del mais e delle proteine vegetali (soia e legumi);
– aumentare la capacità di autoapprovvigionamento per garantire le forniture in situazioni di emergenza.

Il contributo viene concesso alle imprese agricole che hanno sottoscritto contratti di filiera di durata almeno triennale, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono membri, entro il termine di presentazione delle domande, fissato al 1° dicembre 2023.

Fondo sovranità alimentare

Sostenendo le industrie citate, l’obiettivo è quello di incrementare la produzione di alimenti italiani di alta qualità e di salvaguardare le scorte e l’approvvigionamento alimentare del Paese.

Per un totale di 100 milioni di euro, il Fondo stanzia 25 milioni di euro per gli anni 2023, 2024, 2025 e 2026. L’intervento è erogato sotto forma di finanziamento incrementale per ettaro in relazione alla superficie media di ciascun agricoltore.

Le filiere interessate

Ogni anno, alle filiere viene assegnata la seguente ripartizione delle risorse disponibili:

  • Filiera del mais: 8 milioni di euro;
  • 5 milioni di euro per la filiera delle proteine vegetali (soia e legumi);
  • 4 milioni di euro per la filiera del grano tenero;
  • filiera dell’orzo: 3 milioni di euro;
  • filiera della carne bovina e del Sqnz relativo a vacche e vitelli: 5 milioni di euro.

I fondi residui di una filiera possono essere utilizzati per soddisfare le richieste in eccesso delle altre.
l’importo massimo dell’aiuto possibile per ettaro aggiuntivo è il seguente:

– mais: 400 euro;

– 250 euro per le proteine vegetali (soia e legumi);

– 300 euro per il frumento tenero;

– orzo: 200 euro.

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