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Finalmente sono arrivate le regole di attuazione di Agricoltura 5.0, o meglio, le regole del Piano di transizione 5.0. Il Ministero per l’Impresa e il Made in Italy ha infatti pubblicato il decreto che le contiene sulla Gazzetta Ufficiale e il GSE ha reso disponibile il portale per la presentazione delle domande di accesso alla misura il giorno successivo.
In sostanza, Agricoltura 5.0 riprende la struttura di Agricoltura 4.0, almeno per quanto riguarda i prerequisiti generali, come ad esempio i beni agevolabili. Con un’eccezione fondamentale, però: per poter beneficiare del credito d’imposta, i nuovi beni strumentali devono consentire un risparmio energetico di almeno il 3%. Anche quest’ultimo varia in base alla quantità di energia risparmiata. Il credito va da un minimo del 35% dell’investimento (per un risparmio energetico di almeno il 3%) a un massimo del 45% per un risparmio superiore al 10% per investimenti fino a 2,5 milioni, probabilmente quelli che riguardano il settore agricolo.

Questi principi si applicano all’azienda agricola o agromeccanica nel suo complesso, ovvero all’intera struttura produttiva. Se invece la macchina viene utilizzata solo in un processo (ad esempio una mietitrebbia), è necessario garantire un risparmio minimo del 5% per ottenere il beneficio più basso, e almeno il 15% per ottenere lo sconto massimo (45%, come scritto). È evidente che ottenere un risparmio energetico di circa il 10% su un singolo processo, come la trebbiatura, è molto più facile che ottenere un minor consumo energetico del 3% calcolato sul fabbisogno dell’intera azienda, soprattutto per un’impresa con più veicoli. Raramente i trattori vengono utilizzati in più di un processo, il che è un requisito dell’asset.

La versione industriale del Piano vieta il finanziamento di macchinari alimentati da combustibili fossili. Le macchine agricole, però, sono state esentate perché al momento non esiste un sostituto adeguato per i motori diesel. Tuttavia, il legislatore ha imposto un requisito: un trattore della fase I o precedente deve essere sostituito con un veicolo della fase V per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale. Di conseguenza, non è consentito lo scambio di macchine, come nel caso di Agricoltura 4.0, dove si vende un trattore vecchio di qualche anno per finanziare l’acquisto di uno nuovo.
I finanziamenti per gli investimenti effettuati nel 2024 e 2025 si possono ottenere pagandoli entro il 31 dicembre dell’anno successivo. Dopodiché, si hanno cinque anni di tempo per utilizzare l’intero credito d’imposta, che sarà suddiviso in rate di pari importo.

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